Per trovare traccia di Pieve dobbiamo rivolgerci ai documenti nella Diocesi di Reggio Emilia, in esso vengono definiti i beni e i diritti della chiesa di Reggio tra i quali viene menzionato la Pieve di Revere. La Pieve compare nell’elenco dei beni ecclesiastici sottratti da Bonifaccio di Canossa alla chiesa di Reggio Emilia. Dopo la morte del padre di Matilde Bonifacio nel 1052 la chiesa di Reggio presentò i beni da restituire, tra quali risultava appunto la Pieve. Nel 1059 è ancora menzionata la plebs S. Marie de Revere ma nei documenti successivi sembra sparire come tale e appare invece la plebs de Coriono nel 1144, che nel 1219 è detta Sancta Marie di Corliano.
Se la Pieve di Revere e la Pieve di Coriano sono topograficamente la stessa cosa, ciò significa che uno scavo archeologico sotto la Pieve attuale potrebbe mettere in luce una chiesa preesistente, quella già citata nel 980 ma possibilmente molto più antica.
La data certa dell’erezione della Pieve non la possiamo affermare; tradizione vuole che sia stata costruita attorno al 1082 per volere di Matilde di Canossa (certamente fra le date già menzionate del 1059 e il 1144).
La zona di Revere a cui è appartenuta amministrativamente sino al 1816 – Pieve, denominata Pieve di Revere nei documenti quattrocenteschi e cinquecenteschi, durante il ducato Gonzaghesco era “podesteria” sede del podestà, e sede del capitano che controllava il territorio. Il vicariato estendeva la sua giurisdizione da Portiolo fino a Borgofranco, comprendendo verso sud Quingentole, Poggio Rusco, Villa Poma Zello e Bonizzo. Secondo la testimonianza di storici, lo stesso Andrea Mantegna o perlomeno un suo stretto collaboratore, dipinse un ciclo di affreschi di ispirazione Omerica nel palazzo Ducale di Revere. Il linguaggio rinascimentale pittorico del Mantenga, sembra caratterizzare anche alcuni affreschi della chiesa di Santa Maria Assunta di Pieve.
Dal Concilio di Trento 1564, i sacerdoti sono stati obbligati a redigere registri (defunti, matrimoni ecc) dei loro parrocchiani, e a Pieve si cominciano a registrare i battesimi dal 1580 e si conservano registri, anche se non in modo continuativo, dall’epoca dal rinnovamento cattolico ad oggi.
La Pieve nel quattrocento e nel cinquecento
Il territorio mantovano in quel tempo era suddiviso in governatorati, commissariati e podesterie. La zona di Pieve di Revere nei documenti quattrocenteschi e seicenteschi, durante il ducato Gonzaghesco era una “podesteria” sede del podestà e del capitano dei soldati che controllavano il territorio. La famiglia dei Gonzaga provvide a commissionare opere di bonifica e di idraulica sui terreni paludosi quali erano nel destra Po. Fino al 1707 la comunità di Revere - Pieve seguì le vicende della famiglia mantovana, che considerò la zona una sede decentrata del ducato gonzaghesco e un avamposto strategico di difesa sul Po.
Le guerre di successione
Morto Vincenzo II Gonzaga nel 1627 incominciava la lotta di successione rivendicata da Carlo Gonzaga di Nevers trapiantato in Francia. Incominciava per Mantova e l’oltre Po un periodo di paure e miseria. Nel 1630 le soldataglie dei Lanzichenecchi occuparono prima Ostiglia e poi Revere e le sue Frazioni di cui Pieve, depredandole e commettendo ogni genere di violenza, e se non bastasse arrivò il terribile morbo della peste. Nel novembre del 1700 essendo morto il Re di Spagna si scatenava un’altra sanguinosa guerra di successione. Da una parte erano schierati la Francia con Luigi XIV con Spagna, Piemonte e Gonzaga Nevers, dall’altra gli imperiali o cesarei con Austria, Prussica, Inghilterra Olanda e i Savoia. Il Gonzaga Feudatario dell’Austria commise l’errore di schierarsi contro, permettendo nel 1701 alle truppe Franco-Spagnole di entrare nel Mantovano. Revere e Pieve videro l’acquartieramento delle truppe straniere. Mentre i Franco – Ispani stavano sulla destra del Po (Revere e frazioni fra cui Pieve) la sinistra ad Ostiglia era ancora occupata dai cesarei. La guerra durò ancora per sette anni.
Pieve e l’Oltrepò Mantovano in epoca Teresiana e Napoleonica
Il ventuno Gennaio 1707 Ferdinando Carlo Gonzaga Nevers, ultimo duca di Mantova abbandonava la città con la pesante accusa di fellonia. Il 29 febbraio dell’anno seguente i rappresentanti della città e del territorio giuravano fedeltà all’Imperatore Austriaco Giuseppe I, concludendo ufficialmente l’era Gonzaghesca. La guerra di successione spagnola (1702 1713) fu lo scenario nel quale si spense il dominio della dinastia Mantovana. Con la Pace di Utrecht (1713) e Rastatt (1714) finirono le ostilità, l’Austria ottenne territori a scapito della Spagna fra cui la Lombardia con Mantova e territori; terminava così il dominio spagnolo durato un secolo e mezzo.
La dominazione austro-asburgica nel Mantovano (1707 – 1797)
Nei primi decenni del XVIII secolo il ducato di Mantova passò attraverso le mani di parecchi nobili. Alla morte di Carlo VI Imperatore d’Austria, prese corpo la guerra di successione Austriaca (1740-1748). Per il Mantovano e territori compreso Revere - Pieve, si aprì il periodo di regno di Maria Teresa d’Asburgo Imperatrice d’Austria (periodo teresiano 1745-1780). In quel periodo Mantova fu divisa in 19 circoscrizioni e Pieve risultava nell’ottava circoscrizione, facente a capo a Revere. Questa riforma durò fini al 1784. Nel 1780 Giuseppe II d’Asburgo successore di Maria Teresa d’Austria col titolo d’Imperatore, incarnò l’assolutismo più intransigente. Ma il suo tentativo di riforma territoriale fini col soccombere con l’entrata in scena del Generale Napoleone Bonaparte. Il 2 Febbraio 1797 gli austriaci abbandonarono la città di Mantova sconfitti.
Iniziò così la dominazione francese.
La dominazione francese nel mantovano 1796-1814
Era il 3 giugno 1796 quando i francesi di Napoleone arrivarono a Revere e alle sue frazioni compreso Pieve. La dominazione francese coincise con un’ulteriore riorganizzazione territoriale nel Mantovano. I Distretti di Revere con Pieve Poggio Rusco e Quistello vennero annessi al Dipartimento del Panaro. Dopo un periodo di guerriglie tra Francesi ed Austriaci, a seguito della pace di Miollis venne istituito il dipartimento del Mincio che nel 1802 entrò a far parte della Repubblica Italiana. Il territorio mantovano venne organizzato in Prefettura dove tra le varie vice Prefettura risultava anche Revere col suo comprensorio. Con la sconfitta di Napoleone Bonaparte da parte degli Austriaci (1814) terminò l’occupazione Francese. Con il Congresso di Vienna (1814 – 1815) l’Italia venne divisa in sette stati.
PIEVE DIVENTA COMUNE DAL 1816
Con il Congresso di Vienna (1814-1815) l’Italia venne suddivisa in sette stati.
Il Regno Lombardo Veneto 1816 – 1859
Il ritorno sotto la dominazione Austriaca nel 1814 comporta per il basso mantovano un totale riassetto amministrativo del territorio. Il 16 febbraio 1816 Revere rimane a capo del Distretto ma il suo Comune viene smembrato in Mulo (in futuro Villa Poma) Quingentole, Schivenoglia, Bonizzo in futuro frazione di Borgo Franco e Pieve; nasce così il Comune di Pieve. Curatore del trapasso dei poteri è l’ex Podestà dott. Francesco Micali. I Deputati eletti per Pieve furono: il dott. Giuseppe Pelini, Luigi Carboni, e Luigi Romagnoli. Il giuramento nelle mani del dott. Micali fu il seguente:
“Giuro fedeltà ed obbedienza a Sua Maestà l’Imperatore d’Austria ed Ungheria, di Boemia Lombardia e Venezia, e prometto sul mio onore sulla mia coscienza che eserciterò l’ufficio che mi viene conferito di deputato, in conformità delle leggi sovrane e che le mie proposizioni ed opinioni saranno unicamente dirette al bene generale, senza alcuna vista particolare, e guidata soltanto dalla verità e dal dovere. Così giuro, come desidero che Dio mi aiuti”. Dopo tale data la macchina amministrativa con molte difficoltà e lentamente si mise inesorabilmente in moto. In seguito al trattato di Parigi (30 maggio 1814) l’Imperatore d’Austria proclama il Regno Lombardo Veneto, diviso in due Governi uno con a capo Milano e l’altro a Venezia; il Mincio fu la linea divisoria.
Ogni governo fu diviso in Province, Distretti e Comuni. Il primo maggio 1818 la provincia di Mantova fu organizzata in diciassette Distretti essi avevano il compito di sovrintendere ai sessantaquattro Comuni, Revere fu posto a capo del distretto n XV che comprendeva il Comune di Pieve.
Nel 1853 Mantova passò da diciassette distretti a undici, Il distretto di Revere comprendeva i Comuni di Pieve, Mulo, Schivenoglia, Quingentole e Borgofranco.
A capo di ogni distretto cera un Canceliere, deputato a controllare i Comuni minori affinché adempissero e mettessero in pratica le leggi emanate dal governo. L’organizzazione Amministrativa dei Comuni rimase conservata seconde le norme vigenti in epoca napoleonica. Con la circolare del 19/3/1821 fu notificata l’attivazione dei Consigli Comunali per tutti i Comuni dove vi fossero più di trecento estimati. Tutta questa parvenza di autonomia e democrazia politico-amministrativa fu palesemente cancellata da una ferrea burocrazia secondo regole antiche Austriache.
La prima guerra d’indipendenza nel 1848 non toccò mai il territorio del basso mantovano e Pieve ne sentì solo i riflessi per la guarnigione austriaca di stanza a Revere, sempre numerosa. La guerra termina con una grande sconfitta. In tutta Italia fu attuata una feroce repressione contro coloro che avevano partecipato alle insurrezioni.
In seguito alla seconda guerra d’indipendenza nel 1859 la provincia di Mantova fu di nuovo smembrata. Finito il conflitto, Revere e Pieve sperimentarono la libertà. In luglio Revere innalzò il tricolore, ma già aleggiava il timore del ritorno degli austriaci, che puntualmente ritornarono, e questo assetto durò fino alla terza guerra d’indipendenza nel 1866.
Terza guerra d’indipendenza 1866, grazie alla quale Pieve fu liberata dalla dominazione Austriaca. Le elezioni amministrative nel Mantovano nel 1866 elessero i Consigli Comunali, però presieduti da un Sindaco nominato dal Re. Una situazione ibrida che ha trovato comunque conferma analizzando gli archivi comunali di Pieve. Pieve cambia nome e diventa Comune di Pieve di Coriano, grazie al Decreto del Re d’Italia Vittorio Emanuele II con cui si cambia il nome di alcuni Comuni del Mantovano, e Pieve diventa definitivamente “Pieve di Coriano” (1867).